Sala verde

In questa sala sono raccolte le opere provenienti dalla chiesa di San Giuseppe, tredici tele, sei delle quali attribuite al fossanese Giacomo Pittatore, ed una scultura lignea tutte del primo seicento, disposte come lo erano nella chiesa. Un vero miracolo di conservazione perché rimaste immutate, con la stessa chiesa, per quattro secoli e fortunosamente mai disperse. Sono anche visibili quattro grandi tele, una proveniente dalla chiesa campestre di San Martino, le rimanenti dalle chiese di San Giovanni e di San Giorgio, le due chiese fossanesi di più antica origine.


Sala rossa

Sono qui esposte tele e sculture lignee provenienti dal vecchio oratorio, ora perduto, della confraternita della SS. Trinità (Battuti Rossi) e dalla chiesa del Gonfalone già oratorio della confraternita del SS. Nome di Gesù (Battuti Bianchi). Emblematico è il gruppo di nove tele, attribuite al fossanese Giuseppe Barroto, che narrano le storie di Giuseppe ebreo di provenienza Battuti Bianchi come la scultura lignea del Cristo risorto protagonista di una sacra rappresentazione che si celebrava il sabato santo. Dai Battuti Rossi, oltre alle cinque tele del Taricco, con una dolcissima adorazione dei magi, altri dipinti del Curlando, sculture settecentesche di Santi ed Evangelisti ed un suggestivo gruppo scultoreo, che rappresenta la SS. Trinità, del torinese Andora. Nelle due vetrine, a centro sala, una serie di manufatti in argento del sei-settecento tra i quali spiccano, per eleganza della forma e ricchezza di particolari e simbologie, alcuni esemplari di ostensori, di foggia cilindrica i seicenteschi oppure a raggiera i settecenteschi.


Sala blu

Piccola ma suggestiva la sala rappresentativa della confraternita della Misericordia, Battuti Neri. Le sculture lignee settecentesche che la popolano, della bottega del Plura e dello scultore Nicola, sono quelle che i confratelli neri il venerdì santo portavano processionalmente a spalle lungo le vie cittadine e diventavano protagoniste, come la moltitudine di fedeli che partecipavano, delle funzioni celebrate la settimana santa, riuscendo con il loro fascino a coinvolgere anche chi solo assisteva alle sacre rappresentazioni senza parteciparvi. Una sala colma di simboli e di riferimenti ad un passato che non deve essere dimenticato.


Sala azzurra

La sala azzurra ospita, oltre a cinque importanti tele del sei e del settecento, una ricca galleria di ritratti di benefattori fossanesi, documento pittorico e testimonianza storica di quella che è stata definita “l’epopea della carità”. Espressione questa  della società devota che, a partire dalla fine del cinquecento, ha donato immensi patrimoni in denaro e beni alle pie istituzioni di carità cittadine, prima fra tutte l’ospedale della Santissima Trinità.
Un allestimento molto particolare consente di rendere visibili in uno spazio alquanto ristretto una galleria di 50 ritratti.


Cappella

In quesa sala è esposta in permanenza una selezione di tavolette ex voto, dalla ricca collezione del museo, che coprono un arco temporale che va da metà ‘700 a metà ‘900. Queste tavolette, testimonianza della devozione popolare dei nostri avi, anche se primitive nei modi pittorici, hanno il potere di incuriosire ed affascinare noi contemporanei.