La legislazione
Il divorzio è stato istituito in Italia con la legge n. 898 del 1 dicembre 1970. La sua permanenza è stata confermata in seguito all’esito negativo del referendum (abrogativo) svoltosi nel 1978.
La legge italiana vigente considera come via ordinaria per ottenere il divorzio non già una dimostrazione dell’impossibilità di proseguire nella relazione matrimoniale ma semplicemente il trascorrere di un periodo di separazione legale, inizialmente fissato in cinque anni e ridotto a tre nel 1987. Tale periodo, posto come una pausa di ripensamento, ha mostrato però che la separazione legale è quasi sempre una scelta definitiva, anche quando il passo successivo del divorzio non viene compiuto (per circa un terzo dei casi). Pertanto una valutazione realistica delle rotture del matrimonio in Italia non può essere basata sul numero dei divorzi, ma su quello delle separazioni.
I dati
Nel primo periodo di vigore della legge che ha istituito il divorzio si è verificata una punta molto elevata di richieste, attribuibile ad un cumulo di matrimoni falliti nei decenni precedenti. In seguito la situazione si è stabilizzata su valori moderati, attorno al 5% dei nuovi matrimoni che si celebrano ogni anno. In tale contesto il ricorso a separazione/divorzio poteva essere interpretato come un “rimedio” a fronte di una scelta sbagliata. Ma già a partire dagli ultimi anni ottanta il numero di separazioni/divorzi cominciava a salire, ed il fenomeno è reso più evidente dalla contemporanea diminuzione del numero di matrimoni che prosegue tuttora anche a causa della riduzione della natalità e dell’aumentata età degli sposi.
Nel 1995, a fronte di 290 mila matrimoni si registravano 52 mila separazioni e 27 mila divorzi; nel 2011 (ultimo anno di cui si dispone dei dati) i matrimoni sono scesi a 205 mila, mentre le separazioni sono salite a 89 mila ed i divorzi a 54 mila.
Possiamo riassumere: nel 1995 ogni 100 matrimoni si registrarono 18 separazioni e 9 divorzi; nel 2011 ogni 100 matrimoni si contarono 43 separazioni e 26 divorzi: l’incidenza del fenomeno è quasi triplicata.
Pertanto non è più ragionevole il riferimento a “unioni sbagliate” ma occorre constatare che è subentrato anche in Italia un fenomeno più complesso che gli studiosi chiamano instabilità matrimoniale.

Separazioni e divorzi in Italia, Relazione dott. GrossoApri il file per leggere l’articolo completo