Riportiamo di seguito alcuni riscontri dei partecipanti alle 5 serate di laboratorio , condotte dalla dott.ssa Silvia Ornato, realizzate nell’autunno 2016. Il percorso denominato “Storie in trasformazione”, aveva già ottenuto nell’esperienza degli anni scorsi ottimi risultati e favorito in chi ne aveva preso parte, processi di maturazione e crescita.

Per quanto riguarda le cinque serate appena concluse, non ho alcun suggerimento da fare, per me sono state perfette così. E’ stata un’esperienza molto profonda; ho condiviso con altre persone il mio dolore e la mia voglia di ricominciare. Ho sentito storie di separazioni molto diverse dalla mia e ho capito che la sofferenza mi sta facendo diventare una donna più sensibile, più aperta al dialogo, meno egoista; dal mio dramma sto cercando di trovare qualcosa di positivo e sto riscoprendo la grande importanza dell’amicizia.
Per quanto riguarda i suggerimenti per altre serate, a me interesserebbe trattare l’argomento sulla violenza psicologica all’interno della coppia (che è quello che ho subito nel mio matrimonio); non so se sia la sede giusta per parlarne ma ci tenevo a fartelo presente.
Grazie ancora.

 

Grazie di cuore Al corso ho recuperato la grande voglia di vivere che avevo prima del lutto della separazione. Mi è stato d’aiuto ascoltare storie simili alla mia, ho capito di non essere sola.

 

Ho apprezzato la spontaneità nel comunicare situazioni “delicate” e personali, come se si dialogasse con vecchi Amici. La libertà di pensiero di questo stato mentale e d’ambiente ha reso tutto più facile e si è comunicato senza paura di essere giudicati.
Preferirei colloquiare in un gruppo meno numeroso, per dare spazio all’approfondimento e confronto più ampio. Vorrei continuare ad avere questa sensazione, fattuale, di condivisione. Penso che continuerò la frequentazione delle iniziative che Vorrete proporci.  In questo momento, credo di non essere in grado di suggerire argomenti, per via del mio “debutto” nel gruppo, che deve essere metabolizzato e compreso più ampiamente.

 

Ciao Paolo, voglio ringraziarvi tutti per questo progetto dell’Anello perduto: per me è stato proprio un trampolino di lancio.
L’aspetto più importante è stato scoprire di avere fiducia in me e negli altri quindi un desiderio di ripartire e gran voglia di vivere. Le serate precedenti, naturalmente ci hanno aiutati a conoscerci senza maschere, ma essere noi stessi e condividere il dolore che è più simile. Sono arrivata a capire che la sofferenza ha vari fasi e che è necessario superare una alla volta per arrivare all’accettazione. Ora ho la consapevolezza del mio stato di equilibrio, sto bene con me stessa, da sola non l’avrei capito.
Un argomento che mi interessa affrontare è ” il perdono”. Perdonare se stessi e gli altri. Ho valorizzato molto la musica e mi permetto di suggerirla per altre proposte perchè ho provato forti emozioni e che mi ha permesso di ascoltarmi procurandomi un’immensa gioia e desiderosa di librarmi in alto.
Grazie di cuore.

 

Mi è piaciuta molto l’aggregazione che si è venuta a creare tra i partecipanti, visto la scarsa o inesistente conoscenza che c’era a priori tra di loro. Mi sono subito sentita parte integrante e ciò ha immediatamente suscitato il mio interesse ad una viva partecipazione agli argomenti trattati. Inoltre, l’intervento della psicologa è stato determinante, sia come mediatore che come estrapolatore dei contenuti e risultati che man mano si evidenziavano dai vari interventi.
Al momento non mi sento in grado di proporre suggerimenti, essendo stata la mia prima partecipazione ad un gruppo di tal genere. Con il corso a cui ho partecipato, ho già parzialmente soddisfatto il mio bisogno primario, che era di conoscere persone con cui condividere esperienze similari e quindi di sentirmi parte integrante di un gruppo, ed eventualmente poter proseguire anche privatamente delle nuove amicizie.
In questo momento non sono in grado di suggerire nuovi argomenti, ma nel momento in cui si presentassero, sarò ben felice di esporli.

 

Che cosa ho apprezzato di quegli incontri?
Sicuramente ne esco molto più ricco, moltissimi sono gli spunti venuti fuori e le cose imparate. Sono diminuiti molto i miei sensi di colpa e mi sento un pò meno “fuori dal gregge” rispetto a quando sono arrivato la prima volta. Le serate e il lavoro fatto, molto “laico” come approccio, sono sicuramente un inizio, in effetti non mi aspettavo delle risposte pronte ma spunti per riflettere e lavorare personalmente, e questo l’ho ricevuto.
Pur con qualche titubanza iniziale, la modalità la valuto corretta ed efficace, forse eravamo un pò in tanti e quindi diventava più lungo il lavoro da fare, forse con qualche numero in meno si avrebbe più tempo per parlare e approfondire alcuni aspetti. Come ho già detto, io sono molto soddisfatto e certo che sia valsa la pena di fare tanti chilometri.
Molto bello anche il clima che si è creato con alcuni, lo scambio di esperienze, di disagi, di spunti. Spero proprio che sia possibile una amicizia nel tempo, anche se la distanza è un fattore non indifferente.
Ho molto apprezzato anche la serata di venerdi, il nostro ritiro di Avvento. Per me è stato commovente, in tanti momenti il cuore mi scoppiava, da tanto tempo non mi sentivo accolto in chiesa, e mi ha stupito sentirmi di nuovo “a casa” in mezzo a gente che non conoscevo o ad alcuni con cui avevo condiviso un pezzo di cammino. Mi sono sentito abbracciato.
Io vorrei approfondire la questione religiosa, l’aspetto di essere dentro la chiesa anche se separato o se disponibile ad una nuova unione (se verrà…), perchè sono tante le domande che mi vengono spesso alla mente, e tante cose leggo a favore e contrarie rispetto alla possibilità di nuove unioni, e sono in difficoltà anche solo a sperarlo. Ascolto te e mi si apre il cuore, poi sento altri e mi ritrovo buttato nel girone degli adulteri… Insomma, vorrei imparare a leggere il vangelo come fai tu, sentendo un abbraccio e non giudizio…

 

Secondo me in cinque incontri non si poteva fare nulla di più di ciò che è stato fatto.
Mi è piaciuto come è stato impostato il lavoro e ad ogni incontro sono riuscita a trovare spunti da elaborare a casa durante tutta la settimana seguente.
L’argomento è molto vasto e le questioni sono veramente molte, personalmente io cercavo risposte più mirate al rapporto di noi separati con l’istituzione chiesa e i NO che, a prescindere, ci vengono imposti se decidiamo di ricostruirci una vita alla ricerca di una nuova unione. Questo solo perché dopo otto anni, il mio “lutto” è stato in gran parte elaborato e il mio obiettivo ora è proprio quello di ricominciare a “vivere”!
Capisco che essendo un insieme di persone che non si conoscono e con esperienze completamente diverse, il percorso sia stato utilissimo per metterci tutti più o meno sullo stesso piano, per acquisire confidenza e creare gruppo affiatato e sono sicura che le risposte che cerco arriveranno continuando la frequenza.
Mi sarebbe piaciuto avere più tempo per sviscerare le questioni che man mano uscivano dagli argomenti proposti, ma la durata di ogni incontro non lo ha permesso. Forse per ovviare alla mancanza di tempo, agli incontri avrebbero potuto esserci meno persone, ma si sarebbe perso il senso gruppo.
La cosa che vorrei? Riuscire ad avvicinare il vostro progetto a casa e non essere obbligata a fare chilometri per riuscire a stare meglio!

Ho apprezzato il confronto con altre esperienze che mi permette di ridimensionare, rielaborare, rivedere, riconsiderare sotto altri aspetti o in modo diverso la propria situazione/condizione.
Penso che in un gruppo più piccolo sia possibile confrontarsi meglio. Pertanto suggerirei la suddivisione in sottogruppi con consegne e tracce di lavoro all’interno di ciascun gruppo. E in un secondo momento confrontarsi nel gruppo più ampio.
Grazie