Siamo “pezzi unici”, per questo vale la pena di dare il massimo a ritmo di Hip Hop

“Come quando fuori piove senti dentro l’eco della libertà / terza stella a destra e via dalla finestra come Peter Pan / impara te stessa finché perdi il senso dell’orientamento / soffia come il vento in camera tutta la polvere del firmamento”

Esistendo, Mattia Briga

Ora immaginate di avere un’energia incontenibile, un cuore grande così e lo sguardo curioso aperto sul mondo e sulle altre culture. Metteteci adesso una buona dose di determinazione, creatività, leadership e stile. Ora siete già a buon punto, ma dovete ancora aggiungere la capacità di dare il massimo per realizzare un sogno (quel tipo di sogno che si fanno con gli occhi aperti e non ad occhi chiusi e che potenzialmente ci cambia un po’ la vita). Metteteci anche la musica, non si fa una ballerina senza la sua musica, lei ha passione per il ritmo hip hop e rap. Metteteci anche la bellezza. A questo punto credo che siate vicini all’impressione che ho ricevuto dall’incontro con l’insegnate e ballerina di Hip Hop e Reggae Genny Cascio. Intendiamoci, è una persona come tutti noi e probabilmente avrà anche i suoi alti e bassi e i giorni che partono con il piede sbagliato, ma la settimana scorsa l’abbiamo applaudita in molti – sala strapiena – al Cinema I Portici per come ha dato il massimo con i suoi oltre 400 giovani allievi di Fossano, Mondovì e Cuneo nello spettacolo e saggio di fine anno. Io mi sentivo proiettata dall’altra parte dell’oceano e ogni bambino, bambina, ragazzo, ragazza sul palco mi è parso protagonista di due cose: di un percorso personale di scoperta di sé… velocità, coordinazione, istinto e soprattutto stile… e di un sentimento collettivo di appartenenza al mondo di oggi, influenzato da molte culture, in cui tutti sono sullo stesso piano, tutti sono un pezzettino di mondo, e ciascuno è diverso, è uno pezzo “unico”. Sul palco chi balla in prima fila passa in ultima in continuazione e viceversa, Genny è l’insegnante e balla con i suoi allievi, passa anche lei naturalmente dalla prima all’ultima fila molte volte. La musica è un flusso continuo, senza pause, senza gerarchie, apparentemente senza un senso logico ma comunque molto coinvolgente. Ciascuno da’ in massimo in mezzo agli altri, in gruppo o da solo, mette il proprio stile in ogni movimento e mostra la propria attitudine e personalità. Movimenti identici, ballerini tutti “unici” e tutti interessanti per l’interpretazione personale che danno di ogni passo. Le emozioni si vedono perché fanno parte dello spettacolo, penso che sia il contrario del balletto classico. Si vede lo “stile” di ciascuno, si crea sul palco lo “stile personale” a ritmo di hip hop. “Non v’è Arte là dove non v’è stile” scrisse Oscar Wilde e non poteva immaginare quanto sarebbe diventato vero e importante per chiunque nella società globale di oggi. Quanto è difficile trovare, coltivare ed esprimere il proprio stile? Quanto è complicato sapere che siamo dei “pezzi unici” e questo va curato ogni giorno? Molto. Alle volte si avrebbe la tentazione di stare al riparo dalla vita, di non mostrare le emozioni e non mettersi sempre in discussione. Di avere ancora tempo e poter rimandare. E allora come si fa ad essere se stessi con stile? A trovarsi? A me pare che questa risposta sia scritta nel codice genetico di ciascuno noi, in quello di Genny senza dubbio, dei suoi allievi ed anche nel mio e in quello di Simona Atzori che si esibirà venerdì 29 maggio sullo stesso palco del Cinema I portici in cui ho applaudito lo spettacolo d’Hip Hop della G-Crew. È un dono che abbiamo ricevuto. Nel dna c’è la scintilla, ma poi serve il vento del coraggio di mettersi in discussione, e serve molta legna. La legna sono le occasioni in cui dare il massimo unite alla forza spirituale di portare fino in fondo ogni esperienza. Per questo esiste il progetto “Il Sogno di Santiago”, perché crediamo che allenatori e istruttori, come Genny e tutti gli altri che ho incontrato e incontrerò, offrano ai giovani di questa città le occasioni concrete in cui toccare con mano la spinta ad andare verso qualcosa, a sognare. Loro sono la “legna”, la scintilla è un dono dato a tutti, ciascuno di noi fa il resto non senza una buona dose di coraggio di futuro e passione.

Genny Cascio fin da bambina ha studiato danza classica e moderna, flamenco e afro. Inizia il suo percorso come insegnante di fitnees e frequenta vari stage, poi s’innamora del mondo dell’hip hop. Fa parte del team nike ballando in vari palchi d’Italia e balla nel team Ragga jam Italia di Loure Cortellemon. Si aggiorna continuamente frequentando varie convention italiane, cerca buoni maestri per sé prima di tutto e si mette continuamente in discussione. Insegna in diverse città della provincia con entusiasmo e passione, è molto  apprezzata dai suoi allievi e le loro famiglie per il grande lavoro che fa in palestra con i suoi gruppi di tutte le età.

Monica Mazzucco
La Fedeltà, maggio 2015