IMG-20171126-WA0002Domenica 26 novembre abbiamo seguito l’invito che ci è stato rivolto da don Luigi Maria Epicoco e siamo scesi in cantina! Bellissimo sentirsi descrivere da don Luigi in quell’abitudine che ci accomuna tutti “lo appoggio lì, intanto lo appoggio lì” e così facendo giorno per giorno riempiamo le nostre cantine… anche quelle esistenziali, ci ha suggerito! E insieme a lui siamo andati in giro per le nostre “cantine interiori” a trovare un modo per rimettere ordine: distinguere le cose, chiamarle con il nome corretto. Distinguere i sentimenti dalle sensazioni, la morale dal moralismo, la volontà dal volontarismo… ci ha invitati a fare ordine anche accettando di buttare in discarica ciò che oggi non è utile alla nostra vita, perché ciò che non è utile ingombra, disturba, qualche volta può anche far male!
Scopriremo di avere accumulato le cose più disparate. tra ciò che fa parte della nostra vita, ciò che so dove trovare quando dovesse tornarmi utile, ma anche  ciò che ci hanno dato o prestato, che non volevamo neanche… chissà perché è lì… oppure pezzi della nostra storia, che per un motivo o un altro non abbiamo mai avuto il coraggio di destinare.
Discernimento! Così ci ha detto si chiama questa attività di “pulizia in profondità”. Scopo di questa attività faticosa, che nessuno di noi intraprenderebbe mai facilmente? Stare bene, costruire il nostro bene! Quel benessere che ci fa riappropriare della nostra vita e ci restituisce il centuplo: cento volte più me, più intensamente me, più aderente a chi sono, a ciò che Dio sogna per me, per ognuno di noi!
E se a pregare si impara pregando (come ci ha ricordato don Luigi) a fare discernimento si impara provando ad accendere la luce, scendere in cantina e guardare con chiarezza ciò che abita la nostra interiorità.

Margherita e Marco