Il 2 maggio 2018, mons. Delbosco Vescovo è stato invitato a Narni a prendere parte all’avvio dei festeggiamenti di san Giovenale; la piccola cittadina in provincia di Terni infatti, condivide con Fossano lo stesso santo patrono.

Dopo la Messa concelebrata assieme al parroco e al capitolo della Cattedrale di Narni, mons. Delbosco ha preso parte ad una rievocazione storica chiamata “De cereis et palii offerendi”, una cerimonia durante la quale le istituzioni cittadine, le corporazioni degli artigiani e i castelli posti sotto il controllo della città, portavano offerte alle autorità religiose in onore del Santo, così come era consuetudine la vigilia della festa. Negli Statuti della città è addirittura codificata la quantità di cera misurata in libbre che ogni castello doveva portare “in festa beato Iuvenalis”, e così la sera del 2 maggio alla presenza del Vescovo di Terni-Narni-Amelia mons. Piemontese, la Cattedrale ha accolto un centinaio di persone in costume d’epoca che hanno ripetuto l’antico gesto. Una curiosità: del cerimoniale fa parte anche la “liberazione di un prigioniero” che in questi ultimi anni, oltre alla rievocazione storica rappresentata da un ragazzo con le mani legate e un “guinzaglio” che viene liberato dal Vescovo, è stata l’occasione per contribuire realmente alla scarcerazione di alcune persone recluse ingiustamente a Kananga in Congo.

Nella mattinata del 3 maggio, giorno dedicato a san Giovenale, quando mons. Delbosco era già rientrato a Fossano per partecipare al ritiro dei presbiteri diocesani, a Narni sono continuati i festeggiamenti con il solenne Pontificale e la processione per le vie della città, accompagnata dai musici e dai costumanti, in un clima che ha saputo coniugare con efficacia tradizione e spiritualità.

Paolo Tassinari

In occasione dei festeggiamenti del santo patrono, la comunità fossanese si riversa nel centro storico per assistere al tributo religioso dedicato al Santo Patrono.

Come da tradizione, dopo la celebrazione della solenne Messa, per le vie del centro vengono portate in processione le reliquie del Santo racchiuse in un teschio d’argento. Rappresentanti dei borghi, delle confraternite e delle storiche compagnie di volontariato sfilano in coda al busto del protettore della città.

Altra peculiarità che contraddistingue la festa di San Giovenale è l’esposizione, lungo la centrale Via Roma, dei quadri dei benefattori di Fossano. Il rituale è una componente fondamentale della tradizione culturale cittadina, tant’è che viene ripetuto ogni anno dalla fine del ‘700, come testimoniano alcuni documenti conservati negli archivi storici cittadini.

Nel giorno della Festa di San Giovenale, fin dall’alba, si possono così ammirare i ritratti di prelati ottocenteschi, damigelle, abati, contesse, generali, marchesi e signorotti che in tempi passati si sono distinti per particolari opere di beneficenza, lasciti o attività svolte a favore di strutture assistenziali, asili e ospedali. La collezione pittorica è conservata e visibile, durante l’anno, presso il Museo Diocesano cittadino.