“Statio” con assoluzione generale presieduta dal Vescovo in Cattedrale

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Una celebrazione della Parola presieduta dal vescovo Piero Delbosco, seguita dal sacramento della Penitenza: si è svolta durante i mercoledì di Quaresima in Cattedrale a Fossano, alle 9.00 del mattino (in sostituzione della messa). Una novità, almeno per la nostra diocesi.

In realtà questa celebrazione, il cui ultimo appuntamento sarà mercoledì 24 marzo, riprende l’antico rito delle “stazioni quaresimali”, cioè lo stare davanti al Signore nell’atteggiamento di lode, pronti per testimoniare e annunciare Gesù Cristo e il suo Vangelo.
Secondo l’antichissima tradizione romana delle “Stationes” quaresimali: i fedeli, insieme ai pellegrini, ogni giorno si radunano e fanno sosta – “statio”, in latino – presso una delle tante “memorie” dei martiri, che costituiscono le fondamenta della Chiesa di Roma.
Nelle Basiliche, dove vengono esposte le loro reliquie, è celebrata la messa preceduta da una processione, durante la quale si cantano le Litanie dei santi. Si fa così memoria di quanti con il loro sangue hanno reso testimonianza a Cristo, e la loro evocazione diventa stimolo per ciascun cristiano a rinnovare la propria adesione al Vangelo. Malgrado il passare dei secoli, questi riti conservano il loro valore, perché ricordano quanto importante sia, anche in questi nostri tempi, accogliere senza compromessi le parole di Gesù: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9, 23).
La liturgia delle stazioni quaresimali, affermatasi in un contesto religioso e culturale diverso dal nostro, è stata intimamente legata al digiuno pubblico e alla preghiera penitenziale che hanno caratterizzato fin dai primi secoli i 40 giorni della Quaresima, nella Chiesa romana. Lo stesso termine “stazione”, desunto dal linguaggio militare romano, indicava il “montare di guardia” e la Chiesa lo ha adottato in senso spirituale per esprimere il dovere dei cristiani di dedicarsi con vigilanza e con impegno alla conversione e all’orazione. Gradualmente a Roma la “stazione” diventò il termine tecnico per designare l’assemblea eucaristica presieduta dal suo Vescovo, il Papa.

Tratto da La fedeltà