È morto questa notte nella sua casa di via Salita al Castello Luigi Grosso, sociologo e studioso fossanese. Aveva 88 anni. Lo piangono la moglie Giorgina Bossolasco, i figli Maria Luisa, Bianca, Amedeo e Laura con le loro famiglie e tanti amici a Fossano, nella provincia di Cuneo e nel torinese. Lo ricordiamo con affetto anche noi de La Fedeltà per i suoi preziosi approfondimenti su temi di attualità (in ambito sociale, politico, ecclesiale…) pubblicati negli ultimi anni.
Gino Grosso era laureato in Sociologia ed Economia e per anni ha lavorato all’Enel di Torino come dirigente del personale. Come sociologo ha contribuito a varie ricerche in Piemonte, dedicandosi soprattutto ai temi della religiosità (con Franco Garelli). Ricordiamo in particolare le ricerche svolte insieme al collega Silvio Crudo alla fine degli anni Novanta, in occasione del Sinodo che coinvolse tutte le diocesi della Granda, e l’insegnamento nella Scuola per infermieri dell’Asl.
Gli impegni in ambito culturale, politico e sociale sono stati numerosi. All’inizio degli anni Settanta fu tra i fondatori insieme a Beppe Manfredi della lista civica Nuova Frontiera a Fossano, poi capogruppo in Consiglio comunale nel 1975 (fu anche assessore a Moncalieri). È stato negli anni vicepresidente della Cassa di risparmio di Fossano e amministratore del Monviso solidale.
Oltre che come sociologo, ha lavorato per la Chiesa fossanese e regionale come responsabile della Pastorale sociale e del lavoro (e in tale veste ha rappresentato più volte la diocesi alle Settimane sociali e ai convegni ecclesiali nazionali), è stato membro del Consiglio pastorale diocesano, impegnato nell’Ac diocesana, nell’associazione culturale l’Atrio dei Gentili (di cui è stato presidente per un triennio).

Sempre lucido e pacato nei suoi interventi (mai l’ho sentito alzare la voce in un incontro…), sapeva coltivare le virtù della gentilezza e della mitezza. Così lo ricorda Paolo Tassinari, che di recente aveva collaborato con Gino per una ricerca sociologica a proposito di persone separate o divorziate: “Lo spirito investigativo che lo animava, unito alla sua spiccata intelligenza, lo spingevano a non dare nulla per ovvio a proposito di qualunque tema di attualità culturale, sociale ed ecclesiale. Il tempo dello studio e della lettura per lui erano sacri quanto una liturgia all’interno della quale però, se il paragone mi è consentito, mai lo abbiamo ascoltato fare una ‘predica’, ma sempre risonanze del suo pensiero gentile. Quanto abbiamo bisogno in tempi così difficili di persone capaci di uno spirito caparbio e cortese nello stesso tempo!”.
Tra le sue grandi passioni quella per il viaggio, che condivideva con la moglie Giorgina. Insieme, sul camper o in treno, hanno percorso decine di migliaia di chilometri nel continente europeo.

La recita del rosario è lunedì 26 ottobre, alle 19, nella Cattedrale di Fossano; i funerali, nel rispetto delle disposizioni ministeriali, vengono celebrati martedì 27 ottobre, alle 10, sempre in Cattedrale.

Tratto da La fedeltà online