La luce di Betlemme illumini i nostri “SI” quotidiani

Nel Natale celebriamo la venuta del Signore in mezzo a noi. E’ l’avvenimento che più di tutti ha sconvolto la storia degli uomini. E’ avvenuto in una terra al tempo per nulla importante. Eppure, negli scritti del popolo d’Israele, vi erano profezie che davano indicazioni precise. Gli Ebrei si aspettavano un Salvatore che avrebbe rovesciato l’invasore: niente di tutto ciò.
Dio ha preso l’iniziativa e ha accolto il “SI” di Maria e di Giuseppe.
La celebrazione di ciò che è avvenuto a Betlemme, anche quest’anno, ci coglie in un momento particolare segnato dalla pandemia. C’è una ripresa della vita sociale, ma rimangono varie forme di paure e di tensioni che toccano coloro che sono più fragili.
Nelle nostre due diocesi siamo nel pieno della seconda fase del Sinodo. Stiamo vivendo le assemblee dei membri sinodali in rappresentanza delle parrocchie e di tutte le altre componenti ecclesiali presenti ed operanti nelle nostre realtà. Anche la Chiesa italiana sta vivendo il medesimo cammino sinodale. Ci stiamo interrogando sull’attualità dell’annuncio del Vangelo e sulle modalità in cui tutti siamo coinvolti. Stiamo cercando maggiore comunione, partecipazione e missionarietà. Tutto parte dall’ascolto perché lo Spirito avvolge tutti.
Quella nascita a Betlemme è l’irruzione di Dio nella storia degli uomini. Gesù nasce nelle nostre famiglie e nel nostro cuore se sappiamo cogliere la Luce sbocciata in quella notte.
Il “SI” di Maria e Giuseppe mi fa pensare ai tanti ‘Si’ che possiamo dire nei momenti gioia e di letizia ed anche a quelli più difficili dei momenti di dolore ed oscurità.
Mi piace pensare al Signore Gesù che, entrando nel mondo, ha osservato ed ascoltato i suoi contemporanei. Quella grotta è luogo di incontro, prima con la gente semplice del luogo e poi con coloro che arrivavano da lontano. Dopo un lungo o breve cammino, c’è la contemplazione che prepara l’ascolto.
Vorrei proprio che il Natale 2021 sia segnato da questi medesimi atteggiamenti. Non si tratta di fare tanta strada materiale; abbiamo bisogno di muoverci spiritualmente per rimetterci in ascolto della Parola del Signore. Non solo, il Natale sia anche l’occasione per fermarci, per ascoltare, per stare a fianco dei nostri cari, senza dimenticare chi fa più fatica nel mondo.

+ Piero Delbosco, Vescovo di Cuneo e di Fossano