“Noi guardiamo all’uomo, sappiamo che nessuno sforzo sarà valido e duraturo nel tempo se non saprà educare ed elevare l’animo umano, che tutto sarà inutile se il tesoro insostituibile della cultura, luce dell’intelletto e lume dell’intelligenza, non sarà dato a ognuno con estrema abbondanza e con amorosa sollecitudine”

Adriano Olivetti, “Il cammino della Comunità”

Maurizio Sampò è contemporaneamente sia maestro di ballo latino americani e caraibici della Scuola Milord che insegnante di matematica. Cosa avranno in comune il ballo e la matematica? Non è scontato… cercando bene mi sono ricordata di un grande architetto che ha creato molta bellezza a partire dalla matematica: Le Corbusier. Diceva che “quando si è capito che cosa sia la matematica in senso filosofico, la si scoprirà in tutte le opere. Il rigore e la precisione sono il mezzo per trovare la soluzione, la ragione dell’armonia”. Ecco trovato il nesso, tra il ballo e la matematica c’è in comune il rigore e la precisione come mezzo (e non come fine) per raggiungere la bellezza, di questo Maurizio è senza dubbio maestro due volte, nella danza e nella matematica. Ma non è tutto qui. Mi fa capire anche che rigore e precisione sono solo due ingredienti ma non bastano, non sono sufficienti per riuscire a conquistare il pubblico con una performance di danza, per farsi scegliere dalla giuria di un concorso di ballo a coppie oppure – compito ancora più difficile – per essere soddisfatti di come la coppia si è espressa nel ballo, a prescindere dal giudizio degli altri (o del pregiudizio!). In altre parole puoi fare tutto perfettamente, rigorosamente e precisamente come si fa in un’equazione, puoi aver dato tutto te stesso e non aver sbagliato nemmeno un passo, ma comunque non avrai la garanzia di farcela. Anche mettendoci passione e tecnica, non c’è certezza del risultato perché l’esito positivo – il successo – dipende in gran parte dal filo sottile della comunicazione, dalle emozioni che si creano e circolano tra le persone, tra chi osserva e chi danza e tra i due ballerini (maschile e femminile… che intesa difficile!). Maurizio mi spiega che “l’espressività” è un fattore chiave di questa comunicazione e che in palestra s’impara. L’esercizio artistico-sportivo del ballo a coppie è un buon esercizio per trovare il canale per l’espressione del flusso dei sentimenti, che vengono elaborati e dominati e non banalmente sfogati. Oltre l’intenso sforzo muscolare (che a volte è duro anche per atleti molto allenati… ad esempio un calciatore di cui non si fa il nome) c’è uno sforzo psicologico-emotivo dei ballerini e c’è l’imprevedibilità della giornata, dell’incontro con l’altro. Dalle parole di Maurizio capisco che l’espressività conta, non è affatto una cosa semplice, è quella capacità molto evoluta di comunicare, tramite gesti e atteggiamenti nel volto, i sentimenti e gli stati d’animo. È un lavoro sul corpo. Gli scultori e i pittori ne sanno qualcosa, ma la Santa Teresa di Bernini è fatta di marmo e quindi per lei non è difficile continuare a esprimere la sua Estasi tutti i giorni, non è influenzata da come ha dormito quella notte. Noi essere umani invece abbiamo alti e i bassi e un sacco di relazioni interpersonali, a volte davvero complesse, da far funzionare ogni giorno, tra fidanzati, colleghi di lavoro, marito e moglie, amici, padri e figli. Se sapessimo essere più espressivi alcune volte forse riusciremmo a risolvere un conflitto con un movimento del corpo e una parola in meno. Magari con più leggerezza, la leggerezza che riconosciamo nei movimenti della danza.  Possiamo impararlo ballando!

Maurizio ha ereditato la passione per la danza dalla propria famiglia e con la moglie, compagna nella vita e nel ballo, gestisce l’associazione di danza sportiva Milord. Molti fossanesi hanno imparato a ballare in coppia dalla famiglia Sampò, vengono a formarsi qui anche molti ballerini “agonisti” da tutto il Piemonte. Se cercate su internet troverete i video delle loro performance di Salsa Merengue e Bachata, balli latino americani e caraibici. Alcuni dei loro allievi hanno vinto il titolo nazionale e sono bravissimi, come la coppia di giovani che si è esibita in una bellissima Rumba davanti a me, non si poteva smettere di guardarli!

Monica Mazzucco
La Fedeltà, maggio 2015