20171118_221238Un’intensa esperienza formativa, organizzata dall’ufficio catechistico nazionale e rivolta ai membri delle equipe diocesane, si è svolta a Roma nel week-end dal 17 al 19 novembre scorso.

Obiettivo della proposta è stato un percorso per sperimentare il lavoro d’equipe e riappropriarsi di consapevolezze e strumenti per l’educazione nella catechesi. Oltre 150 partecipanti, a partire dalle proprie storie formative, sono stati guidati a individuare il tratto di una formazione che segue lo stile pedagogico di Gesù. Lo scopo dei laboratori e delle attività svolte è stato quello di affinare, attraverso il metodo dell’ “imparare facendo”,   l’arte del saper lavorare insieme e scegliere linee formative condivise.

La formazione si è concretizzata attraverso momenti di ascolto, di preghiera e di condivisione che hanno permesso di vivere un’esperienza di Chiesa in fermento, pronta a mettersi in gioco con gioia ed entusiasmo per uscire ed annunciare a tutti la Bella Notizia.

In rappresentanza degli uffici catechistici di Fossano e Cuneo erano presenti otto membri appartenenti alle equipe diocesane e commissioni PassoDopoPasso, Pastorale Ragazzi e Pastorale Battesimale; per Fossano vi hanno preso parte Nives Gribaudo, Paola Dutto, Maria Grazia Chiavassa  e Michela Rebufatti.

Ciò che ha colpito maggiormente le partecipanti, al di là dell’evento in sé, è stato il clima sinodale che si è respirato, dove i relatori non si sono preoccupati solo di trasmettere dei contenuti quanto piuttosto di favorire un contesto idoneo per la cura delle relazioni e la condivisione delle esperienze. Ogni partecipante è stato invitato, attraverso l’utilizzo di linguaggi plurimi, a mettersi in gioco nella sfida dell’essere parte attiva di una equipe, decentrandosi da sé per andare incontro all’altro e favorire una Chiesa che desidera farsi grembo che genera.

Questa esperienza ha inoltre evidenziato quanto sia importante curare la formazione, lavorare bene in equipe e creare alleanze educative condivise fra i vari ambiti: catechesi, liturgia, carità…

L’augurio che accompagna il rientro delle partecipanti nelle proprie realtà è quello di riuscire a trasmettere, almeno in parte, questo volto di Chiesa creativa, appassionata e missionaria che hanno sperimentato e che tanto Papa Francesco si auspica.