“Nella fine, l’inizio”: lectio divina con Stella Morra

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Il percorso di Lectio divina promossa congiuntamente dall’Atrio dei Gentili e dall’Ac diocesana continua sabato 27 marzo, con la formula ormai collaudata e consolidata: un sabato al mese (dalle ore 15,30 alle 16,30), fino a maggio 2021, nei locali del Seminario interdiocesano di Fossano, con il commento affidato alla teologa Stella Morra.

Il tema dell’anno sarà «Nella fine, l’inizio …cercando parole e gesti di futuro».
Oggi: Giovanni 5,1-18 esistere/curar-e/-si

Come bracconieri, prendiamo a prestito il nostro titolo da un libro di Jurgen Moltmann (“Nella fine, l’inizio: piccola teologia della speranza”, Queriniana, 2018). Viviamo tutti in una strisciante sensazione di “fine”, non tanto biografica e individuale (come nel libro di Moltmann), piuttosto fine di forma di vita, di abitudini, di parole, di un modo di essere credenti. E sempre più ci sembra che questa fine sia strisciante: l’ingresso traumatico della pandemia è stato solo un rivelatore e acceleratore di movimenti di tramonto in atto da ben maggior tempo.

Dunque, anche in questo tempo, torniamo alla Parola di Dio, che non è libro di soluzioni, ma lampada per i nostri passi, cioè illuminazione perché noi (proprio noi, oggi) possiamo camminare nell’oscurità. Le chiediamo parole che ci aiutino a dire, dunque a capire e condividere, imparare e correggere. E, come ci insegna Mary Daly, quando ci si interroga intorno alla fede non si cercano parole qualsiasi, in particolare non si devono cercare “nomi” (simbolicamente appropriazioni e descrizioni), ma verbi e avverbi (l’agire di Dio nella storia e dunque il nostro agire responsabile e comune).

Non si tratta di parole da distinguere tra giuste o sbagliate, buone o cattive, ma piuttosto di raccogliere, nella inevitabile ambiguità della storia, l’eredità da conservare da ciò che finisce, per coltivare il seme che cresce misteriosamente; non sono opposizioni, ma piuttosto trasformazioni e metamorfosi. Cerchiamo dunque in verbi e avverbi che sembrano mostrarsi come “finiti”, verbi e avverbi che ci indichino l’inizio di un cammino nuovo, perché siamo viandanti nel continuo esodo della Parola che ci illumina.

Per informazioni: atriogentili@gmail.com