Coppie in nuova unione: cosa è cambiato con “Amoris laetitia”?

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Intervista di Carlo Barolo-1 (2)

Ad un anno e mezzo dalla pubblicazione del testo frutto del Sinodo dei Vescovi e a firma di Papa Francesco, come si sta rinnovando l’agire della comunità cristiana in riferimento alla famiglia, in ogni sua diversa sfaccettatura? In modo particolare, cosa è cambiato in riferimento a chi dopo una separazione o un divorzio ora vive una nuova unione di coppia nella forma della convivenza o del matrimonio civile?

Gli Uffici di Pastorale Familiare delle Diocesi di Fossano e di Cuneo, vogliono tenere alta l’attenzione su tematiche che coinvolgono tantissime persone che abitano il nostro territorio, e che desiderano riscoprire la compagnia della Chiesa nella loro quotidianità, offrendo la possibilità della lettura e del commento del capitolo 8 di Amoris Laetitia a loro dedicato. Già nei mesi scorsi il direttore dell’Ufficio Famiglia Nazionale della CEI don Paolo Gentili aveva proposto a Fossano una introduzione generale al testo di Papa Francesco, e questa volta Paolo Tassinari, diacono permanente e responsabile del progetto diocesano “L’anello perduto”, offrirà “un affondo” nel capitolo che forse ha destato maggiore dibattito nell’opinione pubblica ed ecclesiale.

Spiega Tassinari: “Durante la serata, vorremmo semplicemente leggere questo meraviglioso capitolo di Amoris Laetitia, per accorgerci di come continui e sviluppi il Magistero della Chiesa a proposito di chi dopo il fallimento del matrimonio ora vive in maniera stabile e responsabile una nuova unione di coppia. Leggere quindi, per prendere consapevolezza dei compiti che Papa Francesco affida ad ogni coppia, presbitero e Vescovo, così da poter tradurre in vita vissuta ciò che lì è scritto. Per dirlo con uno slogan: non più formule da imparare e applicare, ma forme di vita da riconoscere e accompagnare”.

A questo proposito nei mesi scorsi, gli Uffici Famiglia delle Diocesi di Fossano e di Cuneo, con il confronto di alcuni docenti dello Studio Teologico Interdiocesano, di coppie in nuova unione e altri preti, sotto la guida del Vescovo mons. Delbosco e di mons. Olivero (prima Vicario generale, e ora Vescovo a Pinerolo), hanno elaborato un progetto a partire dalle indicazioni presenti in Amoris Laetitia, con l’obiettivo di disporre un itinerario concreto di accoglienza, discernimento e integrazione, che possa sfociare eventualmente nella possibilità di poter chiedere il perdono sacramentale e il ritorno alla Comunione da parte della coppia. L’avvio in forma sperimentale del progetto, avverrà all’indomani della pubblicazione di un testo comune da parte dei Vescovi della Regione Piemonte, proprio in riferimento al capitolo 8 di Amoris Laetitia, previsto nei primi mesi del 2018.

Nell’attesa di questo itinerario diocesano per coppie in nuova unione, un commento attento e sereno al capitolo 8 dell’esortazione di Papa Francesco, ci consentirà di mettere mano alla straordinaria ricchezza lì contenuta, che risuona già promettente nelle prime parole:

I Padri sinodali hanno affermato che, nonostante la Chiesa ritenga che ogni rottura del vincolo matrimoniale «è contro la volontà di Dio, è anche consapevole della fragilità di molti suoi figli». Illuminata dallo sguardo di Cristo, «la Chiesa si volge con amore a coloro che partecipano alla sua vita in modo incompiuto, riconoscendo che la grazia di Dio opera anche nelle loro vite dando loro il coraggio per compiere il bene, per prendersi cura con amore l’uno dell’altro ed essere a servizio della comunità nella quale vivono e lavorano».
Amoris laetitia, 291