Per il momento qui alla Casa per Anziani “Mons. Craveri – Oggero”, pur tra enormi tensioni e difficoltà, la situazione regge, ma non sappiamo fino a quando.

Abbiamo deciso, d’intesa con i consulenti che si occupano della sicurezza dei lavoratori, di dotare tutto il personale di mascherine FFP2, a maggior tutela per tutti.  Abbiamo dato indicazioni per la loro sanificazione a fine turno, utilizzando le procedure al momento conosciute, che restano valide solo in caso di emergenza (come siamo noi) ed in assenza di contagi, ma le mascherine devono essere comunque periodicamente sostituite, perché si usurano.  Stiamo facendo il possibile.  Il quantitativo annuo per cambiarle giornalmente, se non cambia nulla in meglio, è stimato in 10.000 pezzi.  Il quantitativo è difficile da reperire, gli ospedali hanno la priorità; inoltre l’onere economico può essere stimato su 80.000 euro all’anno (con prezzi in aumento, forse anche per logiche speculative).  Ce ne faremo carico.

Ci preme ribadire che l’edificio ed i suoi spazi, l’organizzazione generale ed il personale, è strutturato e dimensionato per funzionare in “tempo di pace”, e non in “tempo di guerra”.  I cambiamenti potranno essere enormi e radicali.  Come si fa a dire ad un anziano, che vive da noi da anni, magari ancora con una discreta autosufficienza, abituato ad uscire dalla sua camera, giocare a carte con gli altri Ospiti, guardare la T.V. insieme agli amici, a dirgli che a causa del fatto che ha fatto una visita ospedaliera, lo teniamo in Isolamento o in Sorveglianza Attiva a titolo cautelativo?  E che non può uscire dalla camera, e deve mangiare da solo, oltre a non poter vedere i suoi parenti?  Come si fa?  Non lo sappiamo, ma ci proviamo.  Certo non possiamo mettere un secondino armato dall’uscio della sua camera, pronto a redarguirlo se prova a mettere piede nel corridoio.  Come si fa a far rispettare il “distanziamento sociale” ad un anziano con l’alzheimer?  Dobbiamo legare tutti a letto?  NON CI PENSIAMO NEMMENO.  Chi scrive i protocolli ed è pronto a puntare il fucile sulle R.S.A., ha mai visto un anziano indementito?  Le R.S.A. sono residenze.  Le persone ci abitano.  Le persone ci vivono. Adesso tutti sembrano essersi accorti dell’esistenza delle R.S.A., e solo per metterle sulla graticola.  Ma le R.S.A. non sono nate né sono strutturate come un reparto di medicina infettiva ospedaliera, da NESSUN PUNTO DI VISTA.  Le R.S.A. gestiscono anziani affetti da patologie croniche.  Non acute.  Non infettive.  Non persone infettate o che si possono infettare di un virus pandemico.  Come si fa a pensare che una R.S.A. possa fermare una pandemia?  Sono strutture RESIDENZIALI.  Le persone ospitate in R.S.A. la vivono come casa loro, e le R.S.A. sono strutturate come RESIDENZE, non come Reparti Ospedalieri.  Non ci sono Camere e Reparti di isolamento nel senso scientificamente corretto del termine.  Non ci sono ventilatori polmonari.  Non ci sono medici interni.  Gli a

iuti in questi giorni ci sono stati dati dalla Fondazione Sordella, dalla Fondazione crf, dalla Protezione Civile, da tanti Benefattori piccoli e grandi, che ci hanno donato mascherine, colombe, uova di Pasqua.  L’aiuto ci è stato dato dal nostro personale.  Che oltre a vivere le tensioni che stiamo vivendo tutti, si reca al lavoro quotidianamente, sapendo di esporsi al pericolo.  E di esporre al pericolo i propri famigliari.  In silenzio.  Senza clamore.  Al personale va tutto il nostro ringraziamento, a loro sì.  A loro che con professionalità, serietà, senso del dovere stanno lavorando al meglio di quello che sanno e che possono fare.  A loro che, pur preoccupati della situazione (tutti hanno famiglia a casa), non si sono mai tirati indietro ed hanno sempre dato la massima disponibilità per affrontare questa emergenza.  E’ grazie al nostro personale se i nostri Ospiti sono sereni.  Dietro la mascherina, i loro occhi sorridono, ed i nostri cari Ospiti lo percepiscono.  La Struttura in questo momento può contare sull’apporto prezioso del Direttore Sanitario, che ringraziamo per l’enorme impegno.  Dall’A.S.L. arrivano informative, protocolli, mail, richieste di informazioni su eventuali positivi.  Lo scriviamo senza polemica, avranno i loro problemi, siamo tutti in guerra.  Ma non dobbiamo farcela tra di noi la guerra.  A tutte le R.S.A., in particolare all’Opera Pia S. Anna – Casa Sordella, che sono in guerra come noi, va tutta la nostra comprensione.  Prima o poi finirà.

Il Presidente, Chiaramello Don Pierangelo
Il Direttore, Gioda dr. Davide
I Consiglieri di Amministrazione, Bodino Don Ezio, Mondino dott. Gianfranco, Romana geom. Guido, Calcagno geom. Pietro, Cravero Antonello, Riorda Guglielmo.