Nella serata di ieri all’Ospedale s. Croce di Cuneo è mancato p. LUIGI BRUNO di anni 80. Pregheremo con il Rosario giovedì 10 novembre alle ore 20.00 nella parrocchia di Mellea, mentre il funerale sarà celebrato venerdì 11 novembre alle ore 15.00 nella parrocchia di Centallo e trasmesso in streaming sul canale Youtube della diocesi di Cuneo e Fossano.

È morto padre Luigi Bruno, 80 anni, sacerdote fossanese “fidei donum” che ha dedicato tutta la sua vita alla missione in Brasile. Rientrato a Fossano dal Sudamerica all’inizio dell’estate per motivi di salute, dal mese di luglio padre Luigi era ospite nella Casa del Clero a Fontanelle. Le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate sabato scorso, in seguito ad una caduta che ha provocato la rottura del femore, ed è spirato nella serata di martedì 8 novembre all’ospedale di Cuneo.

Luigi Costanzo Bruno era nato a Mellea di Fossano il 3 aprile del 1942 e veniva ordinato sacerdote il 25 giugno del 1967. Due anni dopo, a fine ottobre del 1969, lasciava Mellea e la diocesi di Fossano con destinazione Rio de Janeiro, in Brasile. Dal 1983 il cuore della sua missione pastorale è stata la parrocchia di San Simão (San Simone), comunità di circa 80 mila persone della diocesi di Nova Iguacù, nella immensa periferia di Rio de Janeiro. Un contesto ecclesiale e sociale molto difficile. Caratterizzato da povertà, sfruttamento, disparità sociali, violenza, ma anche segnato dalla speranza e dalla solidarietà. Che si esprimeva attraverso tante opere sociali realizzate in questi oltre cinquant’anni trascorsi da padre Bruno in Brasile. Progetti per aiutare le persone ad affrontare i bisogni immediati, come la fame, ma soprattutto per offrire un’opportunità di futuro, un’occasione di riscatto. Tra i tanti avviati c’è il centro “Paulo Freire”, un laboratorio di educazione e istruzione per preparare i giovani ad accedere all’università; il centro di educazione popolare “Dom Hélder Câmara”, che lavora con ragazzi e giovani; il progetto “Bambini felici”…

Progetti realizzati anche grazie alla solidarietà dei fossanesi attraverso le adozioni a distanza, le mete della Quaresima di fraternità promosse dalla Caritas diocesana e dal Centro missionario. Come egli stesso raccontava su La Fedeltà inviando lettere e riflessioni, per mantenere vivo il dialogo con i fedeli e gli amici della diocesi di origine. Tra le ultime, quella giunta dal Brasile in occasione dei suoi ottant’anni. “Mi sento piccolo, fragile, in mezzo a tanti problemi – scriveva -, ma anche grazie ai vostri aiuti la mia semplice presenza si è “trasformata” in un simbolo di amore, solidarietà e coraggio che sostiene la speranza di molti. Non mi sento un eroe, piuttosto mi sento una barchetta fragile, che fa acqua da tutte le parti, ma che rimane a galla nel mare in tempesta e trasmette speranza ai naufraghi che cercano di continuare a nuotare per salvarsi. E questo succede anche grazie alla vostra generosità che sempre mi ha aiutato ad aiutare, a confortare, a essere vicino”, a testimoniare un modo di essere Chiesa in mezzo ai poveri e con i poveri. Sì, perché per padre Bruno l’annuncio del Vangelo andava di pari passo con la promozione sociale, con la condivisione tra i poveri, nelle periferie del mondo.

Tratto da La fedeltà online