Lunedì 3 e martedì 4 febbraio una delegazione delle diocesi di Cuneo e Fossano è stata a Roma per la questione dell’accorpamento delle due diocesi. Si è trattato di un atto formale, per questo erano presenti il vescovo Piero Delbosco, Mauro Gelli (economo diocesano) per Fossano, don Beppe Panero ed Enrico Tardivo, rispettivamente vicario generale ed economo della diocesi di Cuneo. La delegazione si è recata lunedì negli Uffici giuridici della Cei, dove ha incontrato dapprima il Segretario generale dei vescovi italiani mons. Stefano Russo, poi i responsabili dell’Istituto centrale per il sostentamento del clero. Martedì la delegazione è stata accolta dal Nunzio apostolico in Italia mons. Emil Paul Tscherring e, in seguito, dal card. Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione dei vescovi.
A tutti questi soggetti è stata consegnata una copia delle lettere in cui i Collegi dei Consultori delle due diocesi (riunitisi a fine gennaio separatamente) esprimono sì il loro parere in vista dell’accorpamento, ma pongono anche una serie di condizioni che andranno chiarite. Nella Lettera pastorale “Un cuor solo e un’anima sola” del settembre scorso il Vescovo accelerava il cammino verso l’accorpamento, prevedendo un percorso a tappe che si sarebbe dovuto concludere a maggio 2020, quando i vicari generali presenteranno una prima valutazione del percorso e raccoglieranno ulteriori suggerimenti. Ora, inevitabilmente i tempi si allungano rispetto a quanto programmato. Ed è necessario se si vogliono evitare resistenze e ostacoli che si frappongono in questo cammino.

Carlo Barolo, tratto dal settimanale “La fedeltà”