La partecipazione al culto divino è sempre permessa, pure nei territori in cui vigono le limitazioni più severe. Anche bambini, ragazzi e giovani possono partecipare regolarmente alle liturgie, soprattutto alla Messa domenicale.

I recenti sviluppi della pandemia da Covid-19 hanno generato nuovi dubbi e preoccupazioni in merito alla possibilità o all’opportunità di promuovere attività pastorali in presenza. In realtà, il quadro normativo è quello ormai consolidato da alcuni mesi, per cui è sufficiente ricordare due criteri fondamentali, senza rincorrere indiscrezioni giornalistiche e allarmismi ingiustificati:

  1. il culto divino è sempre permesso, qualunque sia il livello delle restrizioni;
  2. tutte le altre attività pastorali in presenza sono invece soggette a limitazioni a seconda del livello delle restrizioni.

Il culto divino è sempre permesso, qualunque sia il livello delle restrizioni, dunque anche qualora si fosse in zona rossa: la libertà di culto è così salvaguarda non solo per la Chiesa cattolica, ma anche per le altre confessioni religiose, rispettando l’orario del cosiddetto coprifuoco e i protocolli siglati tra le autorità religiose e lo Stato, per noi riassunti nelle Norme per le celebrazioni con il popolo in tempo di pandemia. Il DPCM del 2 marzo 2021 lo ribadisce all’art. 12.

L’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni…

Pertanto, la partecipazione in presenza alla Messa e alle altre celebrazioni è sempre possibile, in quanto si tratta di attività che non sono mai sospese: di regola, quando si è in zona arancione o rossa lo si deve fare nel proprio Comune; tuttavia, se la specifica celebrazione avviene in un Comune diverso dal proprio, ad esempio un funerale o una Messa di prima comunione, è lecito comunque parteciparvi. Nel caso in cui le autorità di pubblica sicurezza chiedessero un’autocertificazione in merito, si potrà indicare come motivo dello spostamento la “partecipazione ad attività non sospesa: funzione religiosa”. Di conseguenza, anche le celebrazioni dei cammini di iniziazione cristiana per i bambini e i ragazzi, ad esempio le Messe domenicali, le celebrazioni penitenziali, le Messe con le Cresime o le Prime Comunioni, possono essere programmate liberamente dai parroci, senza alcuna limitazione, se non il rispetto delle Norme di cui sopra.

Tutte le altre attività pastorali in presenza sono invece soggette a limitazioni a seconda del livello delle restrizioni, in analogia a quanto avviene per le altre attività sociali. Di conseguenza, rispettando l’orario del cosiddetto coprifuoco e tenendo presente il protocollo sanitario indicato dall’Ufficio per i problemi giuridici della Conferenza Episcopale Italiana:

  1. gli incontri di catechesi che non siano funzioni religiose per bambini, ragazzi e giovani, come pure le attività parascolastiche degli oratori, ad esempio il doposcuola, possono svolgersi in presenza soltanto quando i bambini o i ragazzi o i giovani di quell’età vanno a scuola in presenza o, almeno, in modalità mista;
  2. le riunioni degli organismi di partecipazione, ad esempio dei Consigli parrocchiali per gli affari economici, come pure le riunioni organizzative, ad esempio del gruppo liturgico o della cantoria o del gruppo dei catechisti, possono svolgersi in presenza in quanto sono esigenze lavorative;
  3. altre riunioni o convegni che non siano funzioni religiose possono svolgersi soltanto in modalità a distanza.