Sinodo e accorpamento delle diocesi di Cuneo e di Fossano. Questi sono stati gli argomenti trattati al Consiglio pastorale interdiocesano che per la prima volta si è riunito online giovedì 29 ottobre. Quaranta su settanta i membri che hanno partecipato e si sono collegati con la sede della Curia di Cuneo. Al termine della serata il Vescovo Piero Delbosco ha ufficialmente confermato che il Sinodo verrà indetto, non verrà stoppato dall’emergenza sanitaria in quanto le Chiese di Cuneo e di Fossano devono dare un messaggio di presenza e di voglia di ripartire, pensando al futuro che le vede accorpate.

Questa consapevolezza del Vescovo è arrivata dopo aver sintetizzato quanto era emerso dagli incontri dei settori delle Curie, in vista dell’unificazione, in cui è emersa la richiesta di un tempo di ascolto. “Negli incontri è emersa la richiesta di effettuare un tempo di ascolto, un Sinodo per ascoltare le nostre comunità. Dobbiamo cercare di avere la medesima visione di Chiesa. Ciò che conta è arrivare ad una Chiesa unita, cambiando anche il nostro modo di pensare. L’organizzazione della Curia è strumentale alla visione della Chiesa che vogliamo avere. Per questo è venuta fuori l’esigenza. Da qui si è lavorato questa estate e si continua. Ho incaricato don Pierangelo Chiaramello e don Giuseppe Pellegrino di prendere in mano il Sinodo”.

Presentazione del Sinodo

“Il Sinodo vuole essere un tempo per convenire, confrontarsi e approfondire – ha detto don Pierangelo Chiaramello, Vicario generale della diocesi di Fossano –. Lo stile del Sinodo si fonda sulla pagina del Vangelo di Matteo al capitolo 13 in cui Gesù chiede: ‘la gente chi dice che io sia?’ Tutti riportano quello che hanno sentito. E poi: ‘ma voi chi dite che io sia?’ Qui bisogna esporsi. Queste due domande sono l’intelaiatura di ogni scheda sinodale. La gente che cosa dice? E tu che cosa dici?”.

“Percepisco che molte persone hanno il desiderio che la Chiesa ha voglia di sentire le loro opinioni”. Così don Giuseppe Pellegrino, Vicario episcopale per la Cultura della diocesi di Cuneo e membro della Segreteria del Sinodo, ha indicato il leitmotiv che animerà l’anno sinodale. L’ascolto volto a riflettere sul modo di operare della Chiesa e di trasmettere la fede. Per farlo sono stati individuati quattro temi su cui si aprirà il confronto: i cambiamenti, la parrocchia, la fede e il prete. Per agevolare il coinvolgimento e reperire il materiale verrà aperto il sito: www.sinodocuneoefossano.it.

Il Sinodo si divide in due momenti. La prima fase attraverso le assemblee (in presenza o virtuali) nelle parrocchie, nelle comunità religiose, nei movimenti, nei gruppi e nelle associazioni. Per ogni parrocchia o unità pastorale il parroco individua un delegato e un vice che darà voce alla sua realtà nell’assemblea sinodale. Si svolgono in quattro serate tra novembre e marzo.

La seconda fase è l’assemblea sinodale composta dai delegati divisa in quattro momenti, uno per ogni tema. Si svolgono in primavera: venerdì 9 aprile, 23 aprile, 21maggio, 4 giugno.

La Segreteria del Sinodo

Don Pierangelo Chiaramello, don Giuseppe Pellegrino, Patrizia Degioanni e Paola Dutto, segretarie del Consiglio pastorale interdiocesano, e don Roberto Mondino, rappresentante del Consiglio presbiterale sono i membri della Segreteria del Sinodo. La Segreteria coordina il gruppo di lavoro formato da una decina di laureati in Teologia che ha il compito di portare elementi di riflessione e formulare le schede sulle quattro tematiche. Inoltre riceverà le impressioni e le opinioni delle persone; in ultimo terrà aggiornate le comunità sull’andamento del Sinodo promuovendo materiali, post e video sul sito e sui social network.

Il dibattito

Alla fine della presentazione è seguito il dibattito con i partecipanti. La modalità online ha rilevato anche il suo limite in quanto al confronto ci sono stati poco meno di una decina di interventi. Questi sono stati tutti quanti concordi sulla necessità un periodo di ascolto per la Chiesa, in particolare in un momento di cambiamento come questo, in cui l’impatto della pandemia sta plasmando le coscienze. Sulle modalità ci sono state opinioni diverse. Chi ha chiesto spiegazioni sul fatto che il Consiglio non fosse stato interpellato prima di prendere la decisione di indire il Sinodo, fermo restando che è un atto che compete al Vescovo e il Consiglio ha valore consultivo. Altri si sono soffermati sul mondo giovanile e sulla necessità che venga ascoltato di più. A questo proposito un membro ha chiesto esplicitamente una revisione del linguaggio e dei mezzi comunicativi per raggiungere i giovani. Altri hanno espresso qualche riserva sulla praticabilità dell’ascolto in un tempo di pandemia che si protrarrà fino alla primavera, contando anche le difficoltà che si incontrano in parrocchia e nella gestione dei Consigli parrocchiali. Chi invece ha espresso che questo è il momento giusto perché il sogno di una Chiesa unita può essere la scintilla per ascoltare le persone e progettare il futuro.

Al termine del Consiglio il Vescovo, considerando anche quanto espresso dai Consigli presbiterali delle due diocesi nella riunione congiunta del 27 ottobre 2020, ha espresso l’orientamento di proseguire il cammino, indicendo il Sinodo diocesano.

Articolo tratto dal sito della diocesi di Cuneo, a cura di Francesco Massobrio