morte-vita-e-speranzaNel pomeriggio di domenica 27 novembre ’16, il progetto diocesano “Cercatori di bellezza. Musica e vita”, ha proposto un’esperienza di ascolto e meditazione attorno al tema del morire e della speranza cristiana, a partire dal celebre brano di Mozart “Messa di Requiem” rimasto incompiuto per la morte dell’autore, avvenuta il 5 dicembre 1791.

Non una lezione, ma il tentativo di entrare in modo insolito dentro il linguaggio della musica attraverso un’opera che parla di morte e resurrezione, per essere rigenerati e per mantenere gli occhi aperti perfino là dove siamo abituati a non posare troppo a lungo lo sguardo; non è semplice infatti parlare della morte e non è affatto scontata la fede nella vita eterna, tuttavia con l’ascolto di questo capolavoro, è stato possibile riscoprire orizzonti di senso alle domande più serie che accompagnano la nostra esistenza.

Nell’introduzione, don Derio Olivero ha messo a fuoco “lo scacco” che la morte pone ai desideri più autentici, e come la parola del Vangelo ne prometta il riscatto (“E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato” Gv. 6, 39). “La morte ci tocca da vicino – aggiunge don Derio – c’è bisogno di pensarla alla luce di una speranza che la superi, che vada oltre il dolore. Mozart ha scritto quest’opera al termine della sua esistenza, quando sentiva ormai la morte arrivare, e in quelle note c’è la sua lotta, il dolore e la ricerca di speranza”. Prima di ascoltare l’opera, don Derio ha passato in rassegna alcune opere che parlano di morte, vita e speranza (dal Caravaggio al beato Angelico, fino ad autori contemporanei), commentandole brevemente.

Il prof. Gianpiero Brignone, docente alla Fondazione Fossano Musica, è entrato nel vivo dell’opera di Mozart, mostrandone le diverse parti, facendo emergere l’intenzione dell’autore nello scegliere uno strumento, una tonalità e un tempo anzichè un altro, accompagnando così i numerosi partecipanti all’ ascolto dell’opera illustrandone i passaggi, lo stile e la genialità dell’autore.

Introduzione all’evento – don Derio Olivero

Introduzione al Requiem – prof. Giampiero Brignone

Articolo sul settimanale diocesano La Fedeltà