Passa dalla Sicilia un altro esempio di felice traduzione di Amoris Laetitia, il testo di Papa Francesco frutto di 2 Sinodi dei Vescovi, che dal’8 aprile dello scorso anno ha rimesso a tema il matrimonio e la famiglia.

È di questi giorni infatti un breve documento a firma dei 18 Vescovi della Sicilia intitolato “Orientamenti pastorali. Accompagnare, discernere e integrare la fragilità secondo le indicazioni del cap. VIII di Amoris laetitia”, che offre un quadro preciso all’interno del quale ogni Diocesi dell’isola provvederà a rendere possibili itinerari che conducano coppie in nuova unione alla riconciliazione e piena comunione.

Dopo oltre un anno di riflessione e approfondimento, è chiaro che non siamo di fronte ad una “fuga in avanti” della Conferenza Episcopale Siciliana, ma ad una intesa dei Vescovi che recepisce il testo di Papa Francesco. Di per sé non era necessaria una dichiarazione comune (in autunno infatti arriveranno le indicazioni dell’arcivescovo Corrado Lorefice per i sacerdoti della diocesi di Palermo, e a seguire quelle degli altri Vescovi), tuttavia quella che senza dubbio è stata una felice intuizione, mostra in modo rinnovato il volto di una Chiesa che sa camminare insieme, e che non si stanca di tendere all’immagine che il suo Signore ha scelto per lei, cioè una Chiesa “compagna di viaggio”, che vuole raggiungere e incontrare ogni storia di vita, per accompagnarla verso il bene possibile.

Il documento sottolinea che le formulazioni di Amoris laetitia aprono con cautela a un’eventualità di accesso ai sacramenti, che si colloca “solo nel luogo dialogico del discernimento”, cioè non in un atto istantaneo e nemmeno in una norma canonica, ma come eventuale esito di un cammino, frutto di discernimento e di maturazione personale e pastorale.

Nel percorso di verifica interiore, che dovrà seguire una serie di passaggi precisi, occorre tenere presente quanto il Papa spiega in Amoris laetitia, e che cioè “non è più possibile dire che tutti coloro che si trovano in qualche situazione cosiddetta ‘irregolare’ vivono in stato di peccato mortale, privi della grazia santificante” (Al 301). Da qui la necessità della valutazione caso per caso e, qualora ricorrano le condizioni, anche l’aiuto di tipo sacramentale, appunto l’assoluzione e l’ammissione all’Eucaristia.

Nel frattempo, come già sta succedendo in altre Chiede locali italiane ed estere, continua anche nella nostra Diocesi di Fossano la discussione su una prima bozza di itinerario per coppie in nuova unione: dopo vivaci confronti a più livelli, ora il testo è in mano ai presbiteri di Fossano e di Cuneo i quali offriranno i loro suggerimenti. L’obiettivo condiviso dal Vescovo mons. Delbosco, è quello di arrivare all’autunno con una proposta diocesana spendibile nella nostra comunità cristiana; al momento opportuno verranno date tutte le informazioni a riguardo, sia sul giornale che nelle parrocchie.